Influenza della CIA nello sviluppo dell’arte occidentale L’arte moderna è stata un’arma nelle mani d
- carla-marino
- 23 dic 2015
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Milano-Lo scheletro di Gino De Dominicis, titolato Calamita Cosmica (1988)
Questa è la notizia che non è mai entrata nel mondo della critica ufficiale, che ha sempre preferito costruire complicati teoremi per spiegare al popolo come accettare con entusiasmo le assurdità e le brutture
dell’arte moderna.
Chi prima delle recenti rivelazioni avesse scritto che la CIA tramava nell’ombra per far trionfare la spazzatura artistica americana (ed europea) si sarebbe beccato l’ennesima accusa di pervicace complottista.
Fiumi di inchiostro e, più recentemente, uno sterminato numero di bit sono stati impegnati per descrivere come fosse meravigliosa ed esaltante la modernità in tutte le sue variegate
forme.
Per intenderci chiamiamo modernità tutto ciò che è stato creato dall’espressionismo astratto(1) in poi, sino ai ripensamenti del postmodernismo realista. Un lasso di tempo superiore al mezzo secolo.
E’ vero che da un po’ di tempo qualche dubbio è sorto a causa dell’ostinazione con cui la modernità si ostina a rimanere “moderna” a dispetto degli anni che passano e delle minime differenze che appaiono tra i successivi movimenti artistici.
Ma neppure il postmoderno, che sarebbe dovuto nascere da una naturale evoluzione del moderno, ha intaccato l’atmosfera di mistica trascendenza che avvolge la modernità sin
dal suo nascere.
Tuttavia recentemente, tramontato definitivamente il clima della guerra fredda, sono venuti alla luce fatti inquietanti che erano stati occultati per mezzo secolo.
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